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La Cappella del tesoro di San Gennaro

La Cappella dove è stipato il tesoro del santo resta tra le meraviglie architettoniche ma soprattutto ebanistiche e d'oreficeria della tradizione napoletana. Piena com'è di ori e broccati, oggetti di valore altissimo e di somma scuola artigianale, resta un piccolo gioiello di grande maestria dove sono conservate opere dei maggiori maestri-artigiani locali. A questi gioielli sono da aggiungere in copiosa quantità oggetti preziosi resi in dono alla città e, prima di tutti, al santo patrono della stessa. Era infatti buona consuetudine per i sovrani farsi rappresentare nel Regno conquistato e controllato sotto l'alto patronato del Protettore della Capitale, S. Gennaro. Così non solo i Borbone facevano dono e rimpinguavano il tesoro del santo, lo stesso fecero anche i sovrani francesi.
Altro tesoro ma di non poca rilevanza è stato ed è tutt'ora per il popolo napoletano la credenza diffusa di una protezione celeste, una protezione che San Gennaro rinnova annualmente nel miracolo che unisce cielo e terra, che stringe tutti un po' di più intorno alla certezza di non essere soli.Sul fenomeno della liquefazione dei "sacri grumi", a dir la verità, il Vaticano ha sempre tenuto un atteggiamento molto prudente, ritenendolo un prodigio più che un miracolo.
L'antica ed appassionata diatriba sul sangue del patrono ha oscurato per secoli le molteplici testimonianze di un fenomeno che si ripete in molte chiese della città ed, in rigoroso segreto, nelle cappelle gentilizie di alcuni palazzi di famiglie di antica "fede". Secondo la tradizione il sangue, conservato in ampolline nella cattedrale napoletana, è poi sistemato in un apposito vano nella parte posteriore dell'altare della cappella del Tesoro. Da una parte c'è la teca con il sangue e dall'altra l'imbusto costituito da una scultura reliquario contenente le ossa del santo. L'evento tanto atteso avviene nei giorni prestabiliti ma solo se la teca barocca con le ampolle viene posta in "vista" dell'imbusto per l' importanza attribuita alla reciproca visione nell'immaginario umano e spirituale

Attualmente Pompei con circa 2,5 milioni di visitatori all'anno è la principale attrazione turistica d'Italia,dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità.

Orari e periodi d'apertura: orario continuato 8.30 - 17.00 (15.30 ultimo ingresso) dal primo novembre al 31 marzo. Orario continuato 8.30 - 19.30 (18.00 ultimo ingresso) dal primo aprile al 31 ottobre. Giorni di chiusura: il primo gennaio, il primo maggio e il 25 dicembre.

Biglietti: ingresso gratuito per i cittadini dell'Unione Europea minori di 18 anni o maggiori di 65. Biglietto ordinario valido anche per altri tre siti (Boscoreale, Oplonti e Stabia), valido un giorno 11.00 Euro, ridotto 5.50 Euro. Biglietto cumulativo ordinario (Ercolano, Pompei, Boscoreale, Oplonti e Stabia), valido tre giorni: 18.00 Euro, ridotto: 9.00 Euro.

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